domenica 30 dicembre 2012

AUGURI DI BUON ANNO 2013


In realtà non sarebbe poi cosi complicato fare il riassunto di quanto, nel 2012, ha interessato il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco; basterebbe ricorrere al termine: fallimento.
Eppure si incorrerebbe in un errore macroscopico visto che con tale parola si vuole intendere la fine di attività produttive, mentre i Vigili del fuoco hanno continuato a servire il Paese ed i cittadini con la solita professionalità e solerzia; in tal modo i vertici politici e tecnici dell’istituzione hanno dimostrato che pur limando fortemente i costi non mutava la produzione. Molto semplicisticamente, dal punto di vista del diavolo (Amministrazione), ho reso l’idea di cosa importi realmente alla politica ed ai governi che si succedono in Italia; è ovvio che il sindacato ha il dovere di frapporsi ai tentativi di recessione funzionale del Corpo ed a quelli di impedire il giusto e legittimo perseguimento di migliori condizioni, complessive, dei lavoratori.
Le manifestazioni condotte dalla UIL PA VVF assieme alle OO.SS. del comparto sicurezza , seppur in maniera parziale, sono servite a limitare, la rivisitazione in negativo delle prerogative riconosciute ai “servitori dello Stato” in ossequio alla paventata “specificità” che, inseguita per anni come riconoscimento della diversità rispetto agli ordinari lavoratori pubblici, sembra essere diventata un regalo piuttosto che un sacrosanto diritto. Attacchi che miravano e mirano ad eliminare diritti che la politica (quale pulpito), vede come privilegi: previdenza, cause di servizio, vittime del dovere, retribuzioni accessorie, promozioni, etc; a breve le Forze armate subiranno un ridimensionamento che non ha eguali nella storia della Repubblica. Se loro, gli intoccabili, saranno duramente toccati, a noi che sorte toccherà? Certamente senza lo straordinario sforzo compiuto dalla UIL ed altri, già l’anno che ci lasciamo alle spalle avrebbe potuto essere ancor meno positivo, di conseguenza non bisogna mai dimenticare che tutto è criticabile e migliorabile ma senza rappresentanze del personale non si va da nessuna parte, anzi, ci massacrerebbero senza battere ciglio, il sindacato resta, comunque la si pensi, l’unico argine alla arroganza del “padrone”.
Chiarisco subito che se inseguiremo la strada del populismo e della demagogia non andremo da nessuna parte; all'inizio ho fatto la parte del diavolo proprio per sottolineare che le idee devono prevedere una linea che porti, ancor prima di proporle, al “ritrovamento” delle risorse occorrenti; sarà inutile chiedere la luna ben sapendo che i soldi per arrivarci non ci sarebbero, l’utilizzo del condizionale è opportuno perché, volendo, proposte per reperire i fondi potrebbero benissimo nascere, a partire dalla spesa dei richiami per i discontinui-volontari che molte OO.SS. (comprese le neo masanielliane), vorrebbero tramutare in posti di lavoro e che invece la UIL VVF Napoli utilizzerebbe per istituire un servizio temporaneo sulla falsa riga della ferma prefissata ed impiegando i risparmi ottenuti per aumentare le paghe dei permanenti.
Non mi dilungo sulla fattibilità ma vi assicuro che è una strada percorribile che non osteggia un fattore che è vitale per i vertici politico-tecnici del Corpo: poter disporre di un servizio ausiliario. Chi pensa che “qualcuno” potrebbe fare a meno dell’attività resa dalla componente dei “richiamabili” commette due errori, uno di valutazione politica e l’altro di mero populismo, pensate che su 80000 iscritti nelle liste ne verrebbero assunti poco meno di 3000, di punto in bianco ci si ritroverebbe ne più ne meno come quando eliminarono l’obbligo della leva, il Corpo nazionale perse un, fino ad allora inimmaginabile, serbatoio “umano” più che necessario.
Il Corpo non può rinunciare e non rinuncerà ai discontinui-volontari, quindi ipotizzarlo è un esercizio inutile; una riforma del sistema è quanto mai opportuna, farlo nella direzione da noi ipotizzata comporterebbe l’avvio di nuove forme di reclutamento per circa 5000 unità in ferma annuale o biennale con costi dimezzati rispetto a quelli attuali. Ma la politica ci seguirebbe?
Intanto sarebbe auspicabile provarci, con questa o con altre proposte, perché il sindacato, la UIL VVF in particolare, ha il dovere di presentarsi per convincere gli interlocutori non per mera necessità di esserci ma per riuscire, con democratica dialettica, ad introdurre nuove visioni sul futuro dei Vigili del fuoco.
Il riordino delle carriere è un altro passo vincolante al quale il governo che verrà è tenuto, per legge, a rispondere; quello della Polizia è in stato avanzato ma soffre del solito problema, la mancanza di risorse, noi quelle le potremmo ottenere riformando e risparmiando, la bravura sta nel far comprendere alla politica che i risparmi ottenuti devono essere utilizzati per migliorare l’attuale status dei lavoratori come previsto, peraltro, finanche dalla Ragioneria generale dello Stato che ha affermato, in uno specifico studio, che il Corpo potrebbe riaggiustare i conti risparmiando ancora il 17% del proprio badget e destinando parte di questi al personale; credo che sia una percentuale esagerata ma quello che mi interessa è il riferimento ai lavoratori circa l’utilizzo dei risparmi.
Ora i soliti noti potranno dire che il danaro c’è e deve essere trovato nei fondi pubblici, risparmiando sulle auto blu, sui costi della casta et., etc. 
Populismo e demagogia. Nessun governo destinerà danaro “nuovo” per aumentare la spesa statale, tutte le economie saranno utilizzate per aumentare produttività e competitività oltre che  per limitare il debito pubblico; questo è, .. chi dice altro è privo del senso della realtà.
Per questo motivo invito tutti ad una attenta riflessione, soprattutto nel dare credito a chi persevera nell'arte di qualificarsi squalificando altri.
Il sindacato, tra i tanti meriti, qualche colpa la registra; tutto il movimento di rappresentanza dei lavoratori, nessuno escluso; anzi, le responsabilità maggiori risiedono proprio nel perseguire tesi mirabolanti sull'onda dell’attuale momento di crisi generale; un esercizio eticamente orrido che il popolo ha già saggiato dall'imbonitore politico dell’ultimo ventennio; promettere sempre, mantenere mai e, soprattutto, demonizzare l’avversario. Mai avrei pensato che anche rappresentanti dei Vigili del fuoco potessero mostrare similitudini con taluni personaggi.
Non parlo soltanto dei neo masanielliani ma anche di taluni sindacati che pur avendo la possibilità di optare per scelte lungimiranti hanno preferito percorrere sentieri tortuosi che hanno portato il Corpo in un pantano normativo; ricordo a tutti che la UIL VVF pur essendo il sindacato propositore e vittorioso della riforma del rapporto d’impiego ha, a suo tempo, negato il proprio assenso all'ordinamento del personale; sicuramente ricorderete le posizioni delle organizzazioni di allora.
Per quanto concerne i neo masanielliani che posso dire, so soltanto che anche gli autonomi vivono la presenza di organizzazioni ancora più autonome, questa ne è la prova:
“ omissis … Una delle lotte maggiori che abbiamo dovuto fare e che ogni giorno continuiamo a portare avanti è quella contro la disinformazione, la propaganda, la demagogia di certi sindacatini in perenne crisi di rappresentatività e anche di certi comitati o associazioni presenti solo su internet e il cui consenso è risibile, guidati da personaggi in genere fuoriusciti da questa o quell’organizzazione per non aver ottenuto ciò che chiedevano in termini di prebende e adesso aspiranti novelli “Masaniello” di battaglie perse in partenza, ma portate avanti per ignoranza delle norme, delle leggi e della giurisprudenza. - omissis.” testo completo SAP
Quanto sopra è tratto da una nota del SAP, il sindacato autonomo di Polizia che fa parte di un cartello composto da varie organizzazioni, compresa una dei Vigili del fuoco, ed usa il termine “Masaniello” in risposta ad atteggiamenti di un sindacato di Polizia, il COISP che la pensa cosi:
“ … omissis - è veramente singolare che quelli che si sono irretiti del nostro comportamento sono stati SIULP, SAP e UGL, e lo hanno fatto con un comunicato congiunto dal titolo “Le inutili sceneggiate dei soliti noti” (che vi riportiamo di seguito), testimoniando così quanto essi siano solamente e sempre più dei GIULLARI DI CORTE. - omissis” testo completo COISP
Quanto scritto dal SAP potrebbe essere utilizzato benissimo dalle OO.SS. confederali dei Vigili del fuoco per rispondere all'atteggiamento denigratorio di alcuni sindacati del Corpo nazionale che, a loro volta, risponderebbero come ha fatto il COISP …….
Se dette da un sindacalista le tesi apparirebbero di parte cosi come le riflessioni volte a comprendere chi ha torto o ragione; sta ai singoli ragionare sulla onestà intellettuale dei vari sindacati e dei relativi rappresentanti. Un buon modo potrebbe essere quello di tenere a mente che la verità in tasca non c’è l’ha nessuno, compreso chi sta scrivendo, pochi però sono quelli ad ammetterlo; io, un pochino, mi fiderei di questi ultimi ma, soprattutto, non darei credito a coloro che contano sugli attacchi ad altri per crearsi un senso di “vita”. Crediamo non ne abbiano bisogno; .. oppure si ..? Opterei per quest’ultima riflessione visto che ad oggi oltre le chiacchiere, gli imbonimenti e la lettura sindacal/personalistica tesa a denigrare l’altrui pensiero, sono gli unici ingredienti con i quali, per quanto è dato sapere, non è stata preparata alcuna pietanza. Parafrasando un brillante attore italo/americano si potrebbe dire: <Solo chiacchiere e distintivo, sei solo chiacchiere e distintivo.>
Per quel che concerne le riforme che non necessitano di danaro occorre iniziare a ridiscutere il sistema di protezione civile, non nel senso di rivoluzionare quanto di buono (poco), fatto negli ultimi anni dai legislatori ma piuttosto introducendo un fattore che, inopinatamente, non viene mai alla ribalta: l’ordinamento della pubblica sicurezza prevede che siano autorità in tale materia, il Prefetto, il Questore e, laddove mancanti questi ultimi, i Sindaci; è palese la coesistenza, seppur con le dovute differenze tecnico/politiche, di distinte figure istituzionali, guardando a noi invece scopriamo che tutti, a parte i Questori, sono autorità di protezione civile tranne coloro che ne sono gli attori principali: i Vigili del fuoco.
E’ ovvio anche il perché, il tutto è dovuto alle prerogative esclusivamente tecniche dei Vigili del fuoco. Da qui la domanda: <Ma i Questori, in ambiti di pubblica sicurezza sono figure politiche?> Ovviamente no, hanno funzioni tecniche eppure sono autorità di pubblica sicurezza e quindi lo potrebbero essere anche i VVF nel contesto della protezione civile; tutto risiede nella disattenzione che la politica da sempre riserva ai Vigili del fuoco e nella incapacità di costruire un serio e particolareggiato percorso di confronto propositivo con le forze politiche e con l’intero sistema Paese portando la discussione non soltanto sulle tematiche a noi tutti più care ma allargandone i confini anche per giungere a quei traguardi che sono più interessanti per i lavoratori.
Fatto salvo il lavoro effettuato per arginare gli attacchi del governo tecnico, per il quale da iscritto e da lavoratore ringrazio il sindacato, la mia convinzione è che le rappresentanze dei Vigili del fuoco vivano in una sorta di limbo indefinito basato su rendite idealistiche costruite negli anni e sulle quali ci si è inevitabilmente avvitati cosicché si è giunti all'immobilismo propositivo arroccandosi ognuno su posizioni che garantissero una certa “stabilità”. Non sono particolarmente interessato a chi corre dietro a quel comparto piuttosto che ad un altro, come affermavo una quindicina di anni fa, quando la UIL VVF fece sua la battaglia per il regime contrattuale pubblicistico, lo chiamassero come vogliono ma diano a Cesare quel che è di Cesare, soldi e dignità, che in Italia e nel modo occidentale sembrano equivalersi. 
Valorizzazione delle professionalità e retribuzioni consone, in qualsiasi comparto ed in qualsivoglia Ministero, mantenendo il regime di diritto pubblico. Troviamo i fondi ed induciamo la politica ad utilizzarli per traguardare questi obiettivi, la UIL PA VVF deve andare oltre e non fossilizzarsi su schematismi a difesa dei propri concetti contro le posizioni di altri; chiediamo la condivisione, auspichiamo le convergenze sindacali ma in caso contrario dobbiamo andare per la nostra strada, imperterriti, se la base, ogni tanto ci si dimentica che è quella che conta, sosterrà le nostre proposte raccoglieremo comunque ulteriori consensi che rafforzerebbero, a prescindere dal pensiero altrui, il nostro movimento.
Il vero slogan non dovrebbe essere: vogliamo il comparto sicurezza! Vogliamo il comparto astronauti! La verità è questa! No, è quella! etc. Ma, piuttosto, vorremmo, perché confacenti al servizio che svolgiamo:
RETRIBUZIONI CONSONE E DIGNITA’ PROFESSIONALE
La UIL PA VVF Napoli svolgerà una pressante azione verso la struttura nazionale per affrontare i nodi sopra esposti; le responsabilità del fare sindacato a livello centrale sono dirimenti per tutte le realtà provinciali, si pensi ai passaggi di qualifica o alla formazione, il baricentro decisionale è Roma ed è in quei palazzi che si deve tentare di riportare riscontri e serenità sui territori, oltre a ciò risulta quanto mai necessario restituire elementi di prospettiva ai lavoratori, l’unico sindacato che può “rivitalizzare” e ridare spinta ideologica in maniera pragmatica e progressista siamo noi, la UIL Vigili del fuoco.
Un buon 2013 a tutti.

lunedì 24 dicembre 2012

BUON NATALE

A nome mio e del Coordinamento provinciale UIL PA Vigili del fuoco Napoli, Auguro a tutti i colleghi ed alle loro famiglie di trascorrere in serenità le festività natalizie.
Il blog vive un momento di fermo che si risolverà a breve con un post dedicato al rendiconto dei fatti che hanno riguardato la categoria nell'anno che sta terminando con la presenza inquietante di soggetti politici e sindacali che si presentano con la bacchetta magica dimenticando rispettivamente i guai che hanno compiuto e i traguardi che non hanno mai raggiunto pur presentandosi come i salvatori della patria ed addossando sempre agli altri i loro fallimenti.
Saluti a tutti e di nuovo Auguri.