giovedì 26 gennaio 2012

LA PREMURA CONTINUA

L'amministrazione VVF partenopea ha inviato alle OO.SS. un prospetto relativo al rientro in servizio dopo i corsi di formazione.
E' ovvio che rispecchierà i canoni contrattuali previsti. Vi farò sapere. Saluti

PROTEZIONE CIVILE

"Pubblichiamo un comunicato del Coordinamento nazionale UIL VVF"

In questi giorni non pochi iscritti hanno notato che la FNS Cisl ha intrapreso un percorso di auto emarginazione dal contesto unitario (al quale continuano, invece, ad aderire la UIL PA Vigili del Fuoco e la Cgil Vigili del Fuoco) e di avvicinamento alle posizioni della Confsal.
Poiché numerose sono le richieste di chiarimento (non solo degli iscritti alla nostra organizzazione) circa questa scelta della FNS Cisl, abbiamo ritenuto necessario un comunicato per chiarirne le ragioni.
A seguito delle notizie di una possibile attribuzione della delega del Dipartimento della Protezione Civile in seno al Ministero dell’Interno, la UIL PA VVF ha immediatamente espresso tutta la propria contrarietà ribadendo che la Protezione Civile aveva acquisito competenze estranee al contesto emergenziale legato al soccorso tali da non consentire un passaggio della stessa sotto il Ministero dell’Interno e ancor meno un accorpamento con il Dipartimento Vigili del Fuoco; posizione, questa, condivisa e rafforzata dal Segretario Generale UIL PA Benedetto Attili con sua nota del 23 dicembre 2011. Analoga contrarietà è stata espressa dalla Cgil VV.F..
La FNS Cisl si è invece resa promotrice di un simile progetto ritenendo ormai indifferibile la decisione di affidare al Ministero dell’Interno la delega alla Protezione Civile e ritenendo necessario accorpare entrambi i dipartimenti in un’unica struttura deputata ad affrontare in modo unitario il soccorso pubblico e la difesa civile. Analoghe richieste venivano avanzate il 5 gennaio 2012 nel corso dell’incontro con il Ministro Cancellieri affermando che fosse doveroso e responsabile procedere all’assorbimento del Dipartimento di Protezione Civile con quello dei Vigili del Fuoco.
Le scelte della FNS Cisl di favorire il passaggio della delega alla Protezione Civile dalla Presidenza del Consiglio al Ministero dell’Interno e di accorpare il Dipartimento della Protezione Civile al Dipartimento Vigili del Fuoco hanno trovato la netta contrapposizione della stessa Cisl Funzione Pubblica la quale, con comunicato del 15 gennaio 2012, ha ritenuto necessario esprimere la propria contrarietà , rimarcando che le competenze della Protezione Civile devono rimanere in capo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed evidenziando il carattere fallimentare del sistema di delega al Ministro dell’Interno nonché le criticità relative all’applicazione attuale di una diversa tipologia contrattuale.
La Cisl Funzione Pubblica ha pertanto espresso piena contrarietà alla linea tracciata dalla FNS Cisl, confermando la posizione espressa dalla UilPA VV.F..
Non comprendiamo quali ragioni abbiano spinto la FNS Cisl ad abbandonare un percorso unitario per abbracciare un progetto che trova la contrapposizione non solo della UIL PA VVF, della UIL PA e della Cgil VV.F., ma addirittura della stessa Cisl Funzione Pubblica.
Qualcuno che volesse pensare male potrebbe anche affermare che tale scelta possa avere finalità diverse rispetto a quelle di tutela e salvaguardia dei Vigili del Fuoco e che, quindi, siamo diventati merce di scambio!
Coordinamento Nazionale
UIL PA VVF

lunedì 23 gennaio 2012

CARAMELLE, ... NON NE VOGLIO PIU' .....

"Di seguito il documento, frase più frase meno, che invierò in questi giorni al Ministro Interno; sarà forse inopportuno in questo momento ma non vedo cosa c'è di male a rappresentare la nostra situazione nei momenti maggiormente topici per il Corpo, purtroppo gli stessi coincidono, quasi sempre, con accadimenti tragici."

Coordinamento UIL VIGILI DEL FUOCO Napoli
 Lì, 23/01/2012

Al Ministro dell’Interno
Dott.ssa AnnaMaria CANCELLIERI
 E, p.c.                                       Al Sottosegretario agli Interni
Dott. Giovanni FERRARA
 Al Capo Dipartimento VVF – SP – DC
Prefetto Dott. Francesco P. TRONCA
 Al Capo del Corpo nazionale Vigili del fuoco
Dott. Ing. Alfio PINI
Pregiatissima Signora Ministro,
sollecitato da numerosi iscritti a codesta O.S. e da moltissimi colleghi del Comando di Napoli, sono a rivolgerLe il più sentito e deferente ringraziamento per le parole spese a favore del Corpo Nazionale in occasione di una recente puntata della trasmissione “Porta a Porta”, frasi che Ella, ne siamo certi (utilizzo il plurale per rappresentare il pensiero dei colleghi), ha pronunciato con sentito affetto prima da cittadina che da Ministro e di questo Le siamo particolarmente grati.
Le sollecitazioni hanno toccato altri punti che potranno sembrare irriguardosi visto il protrarsi delle attività in essere all’isola del Giglio, ma non possiamo esimerci dalla esposizione delle riflessioni espresse e, considerato il sentimento di “pietas” insito in ogni Vigile del fuoco, si è sicuri che Ella non la valuterà come una caduta di stile.
Il lavoro svolto dagli operatori del Corpo nel richiamato tragico scenario, cosi come in tanti altri interventi, risulta, se non maggiormente impegnativo e gravoso, identico in forma e sostanza a quello di lavoratori impiegati in altri Corpo dello Stato, il caso dei sommozzatori e dei nautici è addirittura emblematico e paradossale, per non parlare degli aerosoccorritori che non possono nemmeno essere chiamati in tal modo.
Costituzionalmente a parità di lavoro dovrebbe prevedersi identico trattamento economico, in realtà i Vigili del fuoco percepiscono molto meno, anche i sommozzatori cui per legge (L.573/67), spetterebbe uguale retribuzione ricevono, inopinatamente, minore remunerazione.
Stessa realtà per tutte le altre professionalità del Corpo Nazionale, sia per la parte retributiva che per quella previdenziale; le medaglie sono il segno della riconoscenza del Paese, ne siamo orgogliosi, ma oltre a ciò la dimostrazione tangibile per ognuno di noi dovrebbe passare per l’equità sostanziale e non solo per quella filologica.
Le cose non cambieranno con questa nostra umile nota, ci sarebbe bisogno di maggiore consapevolezza da parte di tutti, il Corpo ha bisogno di una seria rivisitazione dell’ordinamento del personale per ridare, in modo equo appunto, dignità a tutti, soprattutto, poiché più che doveroso, a chi effettivamente svolge il servizio di soccorso a quelli che operano in maniera diretta, sul campo; per costoro andrebbero riviste le norme di riferimento, a partire dai requisiti di accesso fino ai profili professionali in maniera da innalzare, come meritano, i relativi non consoni livelli di inquadramento attuali.
Fosse per Lei i Vigili del fuoco, lo affermiamo con estrema convinzione, riceverebbero un trattamento equo da subito, ma ci sembrava giusto porre in risalto le contraddizioni di uno Stato che nei nostri confronti è  raramente “Padre” e quasi sempre “patrigno”.
Potrà immaginare il senso di frustrazione che ci pervade durante tali momenti di approfondimento; la Sua sensibilità Le darà il senso, la percezione, di quello che prova un Vigile del fuoco nel sentirsi effettivamente “trattato” con superficialità e noncuranza dalla classe politica del nostro amatissimo Paese, potrà esaltare ancor di più l’abnegazione, il sacrificio e l’impegno di chi, nonostante le vessazioni, continua e continuerà a porsi al servizio dei cittadini e della Nazione con la consueta dedizione.
SalutandoLa deferentemente Le auguriamo un proficuo lavoro.
                                                                                                                                        Il Coordinatore
Carmine CRISTIANO

sabato 21 gennaio 2012

CHE PREMURA, MA CHE BRAVI I DIRIGENTI DEL ODNAMOC

Mentre lesina risposte concrete su argomenti delicati, correlati al soccorso, alla vivibilità delle sedi ed ai soldini per i lavoratori il nostro caro odnamoC si accorge che forse, i colleghi che transitano a turno giornaliero per corsi di formazione od altro, devono rientrare in servizio il sabato o la domenica. Nel pomeriggio sono avvisato del fatto da alcuni iscritti e, perplesso, intervengo immediatamente interpellando un dirigente che mi dice che probabilmente il contratto prevede talune cose rispetto a quello che si è sempre fatto a Napoli, spiego che la consuetudine in essere c'è sempre stata, ancor prima degli anni novanta e che comunque sarebbe stato meglio discuterne con il sindacato perché se è vero che qualche collega appartenente ad un turno determinato avrebbe potuto svolgere ore in meno è altrettanto plausibile che un altro turno potesse svolgerne in più .............
Alla fine zero a zero e palla al centro, nel senso che il caro odnamoC ha dovuto richiamare, ri -disturbare i colleghi interessati per comunicare che quanto detto in precedenza non valeva più. 
Però senza l'intervento sindacale, a prescindere dalle ragioni, ripeto, può darsi che effettivamente ci siano delle motivazioni non confutabili, avrebbero agito allo stesso modo per tutti senza valutare le giuste distinzioni.
L'argomento sarà approfondito in apposita riunione; certo che i fatti loro se li vedono per bene. Se magari lo stesso zelo lo mettessero per altre "cosucce" che invece non affrontano mai non sarebbe meglio?

RISPOSTE DEL ODNAMOC

E già, sempre più sottosopra. Una prima risposta alla nota riguardante la carenza di vetture è data da un ordine del giorno o disposizione, non ricordo, nel quale si elencano quali mezzi sono assegnati ai vari settori per le incombenze d'istituto, comprese le vigilanze; cioè, si ricorda a tutti quali vetture sono a disposizione.
E perché, non lo sapevamo? La richiesta si basava sul fatto che non bastano, loro che fanno, risolvono ricordando alla UIL ed ai lavoratori i tipi e le targhe delle macchine.
Boh !! Ma ci sono o ci fanno? Non ci resta che ribadire la richiesta. Ma capiranno?
Non oso immaginare che risposta avremo ed avrete sulla PG. E sulle pulizie, cosa dirà il caro odnamoC, ci comunicherà il numero di targa delle scope? Saluti a tutti e, parafrasando Beppe Grillo:
Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

giovedì 19 gennaio 2012

ATTIVITA' SINDACALE NAPOLI

Altre due note inviate al Comando e, per conoscenza, alla direzione regionale; trattasi delle questioni relative alla carenza di personale CS e CR e della mancanza di vetture per servizi di vigilanza e vari.
I colleghi di napoli potranno visionarle sulla posta interna del Comando nella cartella UIL. I delegati UIL sono pregati di darne massima diffusione e, possibilmente, stamparle ed affiggerle in bacheca.
Saluti.

domenica 15 gennaio 2012

QUESTIONI IMPORTANTI ..... I SINDACATI SU TALUNI ARGOMENTI FACCIANO FRONTE COMUNE.

"Crediamo doveroso segnalare la notizia sotto riportata ed auspichiamo l'interesse di tutte le OO.SS. del Corpo soprattutto della UIL; è lecito ed essenziale il pluralismo, su molte cose si continuerà a divergere, è giusto cosi, ma su taluni argomenti, come fa il cartello sindacale del comparto sicurezza, è necessaria una convergenza assoluta senza distinzioni di sorta."

Sono 58 i vigili del fuoco di tutta Italia che si sono ammalati e sono morti di mesotelioma, un gravissimo tumore provocato dal contatto con l’amianto: è quanto ha appurato la procura di Torino consultando il Renam (il Registro nazionale mesoteliomi). Ora inizieranno degli accertamenti per stabilire le eventuali responsabilità.
A prendere l’iniziativa è stato il pm Raffaele Guariniello dopo una segnalazione del Conapo, un sindacato autonomo dei vigili del fuoco.

venerdì 13 gennaio 2012

ATTIVITA' SINDACALE NAPOLI

Fornite alcune note al Comando riguardanti la deficitaria situazione delle pulizie, le problematiche di PG
(prima segnalazione che segue i suggerimenti del collega di cui ho postato le riflessioni).
In attesa di approfondimento questioni sulla vigilanza (mancate richieste di servizi e vetture).
Sulla posta interna del Comando, caselle pubbliche - sindacati - uil, potrete leggere e possibilmente stampare e porre in bacheca le predette comunicazioni. saluti

giovedì 12 gennaio 2012

RIPRESA -----------

SI RIPRENDE L'ATTIVITA' DEL BLOG DELLA SOCIETA' PROSSIMAMENTE NUOVE FOTO E NUOVI ARTICOLI SU TTUTTI I RAGAZZI.................

domenica 8 gennaio 2012

SALUTI AI COLLEGHI DEL 70 CORSO AVP

E' DOVEROSO DA PARTE NOSTRA SALUTARE I COLLEGHI NEO ASSUNTI DEL 70 CORSO AUGURANDO A TUTTI LORO DI RITORNARE PRESTO NELLA LORO CITTA' .  
LA SEGRETERIA UIL VVF NAPOLI

RIFLESSIONI DI UN CAPO SQUADRA

"DI seguito una nota di un collega del comando di Napoli contenente una serie di suggerimenti, riflessioni e critiche che reputo certamente costruttive; la UIL assume l'impegno di approfondire tali tematiche anche in virtù del fatto che le vive quotidianamente sul campo. La nota è pubblicata integralmente."

Problematiche degli operatori del soccorso Capi squadra.
Speravo in un fattivo contributo per cambiare le condizioni di difficoltà in cui si trovano ad operare oggi i CCS del Comando, invece l’O.d.G. che esenta gli operatori di sala operativa dalle sostituzioni, determina ancora maggiori amarezze a quelle già preesistenti, facendo sorgere una domanda spontanea, per quale motivo un CS operativo deve sentirsi obbligato ad effettuare sostituzioni presso altre sedi, rispetto a tutti gli altri CS impiegati nella sala operativa, all’aeroporto, al porto, sulle isole, NBCR o alla sede di sorrento. Perché i CCS di centrale, afragola, scampia, ponticelli, pianura, mostra, vomero ecc. ecc..
I diversi Dirigenti che si sono avvicendati nel tempo, non sono riusciti ad arginare le problematiche denunciate in più occasioni. Si attendeva con fiducia, un chiarimento sulle tematiche relative alle:
1) comunicazioni con atti esterni, comunemente chiamati fonogramma,
2) per l’annosa questione collegata all’attività di Polizia Giudiziaria (P.G.)
3) per le comunicazioni interne agli uffici di prevenzioni incendi (PI) del Comando.
L’O.d.G. n°39 del 28/01/2011 chiarisce i compiti istituzionali dei V.V.F., i quali, a mio giudizio, dovevano già essere chiari a tutti, ma non elimina i dubbi e gli interrogativi sulle questioni sopra esposte.
Si percepisce una netta volontà di non volere cambiare le attuali condizioni, perché probabilmente per sostenere gli uni, forse si penalizzano gli altri, le scelte fatte fino ad oggi, inducono a pensare che si voglia salvare capra e cavoli, ma non sempre è possibile, purtroppo, giunti ad un certo punto bisogna avere il coraggio di fare delle scelte, ponderate e ritenute più giuste, per garantire condizioni di lavoro dignitose per tutti i lavoratori.
Vi era la sensazione che la questione relativa al miglioramento del servizio di guardia dei Funzionari, era ormai risolta, si sperava in una maggiore partecipazione da parte di alcuni Funzionari, nelle attività di soccorso, ma l’unico cambiamento notato è quello relativo alla turnazione dei Funzionari, la quale in un primo momento, avveniva con una cadenza più lunga, (circa 15 giorni) e con il cambio delle sezioni, determinando solo un’ulteriore confusione e difficoltà di confronto, tra Funzionari e CCS a causa della poca conoscenza del personale e cosa ancora più infelice, è che tale scelta, non garantisce quel miglioramento sperato, perché non vi è chiarezza di ruolo gerarchico nemmeno tra i Funzionari che partecipano alla guardia. L’O.d.G. n°92 del 27.02.2011, spesso viene disatteso in molte delle sue parti e, l’O.d.G. n°436 del 31.10.11 provoca solo ulteriore confusioni interpretative, perché aggiunge altri compiti a quelli già preesistenti e che non venivano osservati, inoltre non è chiaro se il periodo di prova è terminato oppure se l’O.d.G. n°92 è diventato definitivo, perché non si conoscono le eventuali osservazioni se vi sono state. Probabilmente, l’invito per eventuali segnalazioni di modifica, dovevano essere rivolte ad altri, a coloro che subiscono l’organizzazione e non ai diretti interessati, in quanto il servizio reso dai Funzionari è direttamente collegato alla soddisfazione del personale che lo subisce. Ad esempio se ci interessa sapere se il servizio reso dai Vigili del Fuoco è utili, la domanda viene posta al cittadino, cioè a quella componente che usufruisce del servizio, oppure a chi fornisce il servizio.
Per migliorare le condizioni lavorative operative, è’ giunto il momento di ascoltare chi ogni giorno partecipa attivamente all’attività operativa, quindi è giunto il momento di ratificare procedure certe per i casi in cui deve essere effettuato un fonogramma, citando esempi specifici che riguardano tutte le tipologie interventistiche: dalla caduta d’intonaco, al semplice taglio di un ramo di un albero posto su pubblica via, oppure al transennamento di un cedimento della sede stradale, infine dovrebbe essere chiarito il ruolo della Polizia Municipale, la quale spesso tende a sottrarsi delle responsabilità, con l’organizzazione di tavoli congiunti.
I Funzionari con delega di firma dell’atto esterno sono gli unici che possono effettuare le comunicazioni ad enti esterni, e alcuni, usano metodi e meriti differenti anche per interventi di tipologia uguale, un esempio significativo per tutti è l’ascensore bloccato, dove gran parte dei funzionari effettuano il fonogramma di fuori servizio dell’impianto ascensore, mentre altri si rifiutano, motivando il diniego, “non è una nostra competenza”, oppure “nei confronti di privati non possiamo scrivere”, ora chi è colui che custodisce la verità, oppure chi si comporta professionalmente e chi no, al momento non è chiaro, nemmeno agli stessi funzionari.
L’eventuale diffusione di una procedura dove si elencano tutti gli scenari con le relative procedure comportamentali da seguire per la trasmissione dei fonogrammi, eviterebbe inutili dissapori tra CCS e Funzionari, inoltre garantirebbe anche quei Funzionari che presumibilmente per taluni argomenti, sono disinformati o impreparati. Probabilmente la proposta potrebbe sembrare banale, ma eviterebbe i continui contrasti che si determinano per alcune questioni, rimaste sempre poco chiare, per sanare queste questioni, basterebbe chiarirle;
1. quando trasmette il fonogramma, il quale si rammenta, deve essere trasmesso per l’adozione di provvedimenti, per segnalare pericoli imminenti,
2. quando trasmettere una comunicazione, la quale dovrebbe essere trasmessa anche se non vi sono pericoli imminenti, ma solo per segnalare un determinato evento che richiede interventi che non sono urgenti, del tipo rimozione di materiale (esempio alberi tagliati),
3. infine chiarire le finalità e riconoscimenti giuridici della lettera lavori, la quale spesso sostituisce quelle comunicazioni evidenziati al punto 2.
Le differenze comportamentali, si notano anche per le trasmissioni interne, infatti per le segnalazioni all’ufficio di PI vengono utilizzate procedure diverse. Difatti segnalare che un’attività è sprovvista di CPI perchè soggetta a controllo da parte dei VVF e quindi successivo rilascio di CPI, non vi sono procedure certe, anche in questi casi, i CCS si vedono suggerire provvedimenti diversi. Per rendere più comprensibile l’argomento, si ricorre ad un esempio: nel caso di un serbatoio di GPL con capacità di 1000 Lt, quindi soggetto a rilascio di CPI, quali provvedimenti vanno adottati? Con una piccola indagine si potrà verificare che le opinioni saranno diverse, per alcuni deve essere trasmesso un fonogramma richiedendone la rimozione, per altri trattandosi di un potenziale pericolo imminente, deve essere richiesta la rimozione immediata e la squadra deve assistere alla rimozione, per altri basta una comunicazione interna all’ufficio di PI, il quale a sua volta, invierà un’abilitato per il controllo. Come si può notare le opinioni sono diverse e quindi anche le procedure, determinando comportamenti diversi pur trattandosi della stessa questione, perciò la diffusione di una P.O.S. in tal senso, risolverebbe tutti gli interrogativi, garantendo anche i neo CCS, i quali vengono lasciati a loro stessi, in quanto, all’inesperienza, si aggiunge l’assenza di collaborazione da parte di una figura superiore.
Si attendeva con fiducia, un chiarimento sulle tematiche relative all’attività di Polizia Giudiziaria (P.G.), in quanto sempre più spesso le Forze dell’Ordine, non forniscono più quella collaborazione, fornita in passato, in relazione ai sequestri di materiali o attività, sugli affidamenti e su tutte quelle problematiche di P.G. che in passato venivano svolte dalle Forze dell’Ordine, ma che nell’ultimo periodo vengono demandate ai VVF, in quanto ricoprono un ruolo di Ufficiali e agenti di polizia giudiziaria, nell’ambito delle proprie funzioni. L’impegno dimostrato con l’organizzazione di un solo seminario
di P.G. è stato molto apprezzato, vista la partecipazione di personale CS al seminario, ma i dubbi e le difficoltà rimangono, perché manca una vera organizzazione, la quale consente di svolgere l’attività di P.G. al meglio senza dubbi, mancano i riferimenti, le procedure, la modulistica, le convenzioni con ditte adibite alla custodia di materiale incendiato quali autovetture, insomma, manca dalla A alla Z. e nessuno si fa carico di questo.
Il Comando dovrebbe fare uno sforzo, per recepire quali sono le difficoltà che affrontano i Capo Squadra ogni giorno e porre i rimedi necessari a garantire lo svolgimento dell’attività operativa con professionalità e serenità, in modo da evitare che si corrano rischi Giudiziari evitabili con l’apporto di un sistema organizzativo adeguato.
I CCS ormai sono diventati merce rara, svolgono un ruolo primario e insostituibile all’interno del Comando, sono coloro che ogni giorno sono chiamati a rappresentare il Comando su tutto il territorio, a confrontarsi con qualunque tipo di utenza e considerato l’evolversi della società e del
territorio, il ruolo del CS diventa sempre più complesso e responsabile e avere personale preparato professionalmente, con un’adeguata struttura organizzativa alle spalle, aumenterebbe il prestigio del Comando, il quale attualmente dimostra di non essere al passo con i tempi. Migliorando le condizioni lavorative si avrebbe una maggiore tutela dei lavoratori, i quali affronterebbero l’operatività giornaliera con una maggiore serenità e sarebbero sottoposti a un minor stress psicofisico e probabilmente diminuirebbero le richieste di trasferimento per servizi non collegati al soccorso o per sedi poco operative.
I fatti accaduti nell’ultimo periodo, i quali non trovano risposte plausibili, determinano una disaffezione al servizio, vedi mobilità Capo Squadra, dove è stato assegnato personale CS in settori non previsti nell’O.d.G. che indicava le carenze (settore manutenzione), trascurando volutamente il settore operativo e aumentando la carenza di qualificati sul territorio, la mancanza di trasparenza, sulla scelta dei discenti per l’ultimo corso di rilevanza Nazionale (Dott. House), atteggiamento antidemocratico. Queste scelte inducono nella perdita di fiducia nei confronti di chi dovrebbe garantire il rispetto della dignità di ogni lavoratore, imponendosi per il rispetto delle regole, infine appare incomprensibile le scelte fatte, relativamente al dispositivo di soccorso, dove per aumentare il numero di CCS, si è deciso di abolire una figura storica e importante del Comando di Napoli, come quella del servizio verifiche tecniche, recuperando circa due CCS, mentre poi si compiono altre azioni, distogliendo dal dispositivo di soccorso 1 CS per sezione raggiungendo un totale di quattro CCS, con qualifica SAF, i quali non partecipano alla normale attività di soccorso giornaliera, in quanto considerato gruppo specialistico, trascurando che vi sono sedi di servizio che garantiscono una sola unità CS e a breve la mobilità Nazionale dei CS determinerà ulteriori carenze su tutto il territorio. Infine altri qualificati svolgono orario giornaliero occupandosi di attività non collegate al soccorso, nonostante quest’ultimi non presentano patologie particolari, poiché svolgono normalmente i servizi di vigilanza e banca ore “straordinario”.
Nell’ultimo periodo è venuta a mancare anche la figura del Coordinatore di soccorso vista l’attuale carenza di CCR e nessuno si è preoccupato di questo.
La figura del coordinatore di soccorso creava un collegamento tra i CCS e i Funzionari, e grazie alla sua esperienza professionale, riusciva a trovare sempre un punto d’intesa con le due figure per risolvere al meglio l’intervento. In quest’ultimo periodo anche i CR sono lasciati a loro stessi, e sono stati trasformati in quella figura “riduttiva” di semplice controllore del personale presente e viste le attuali carenze di CCS, la mancanza di collaborazione da parte del Comando e dei strumenti adatti, spesso mette i CCR in condizione di affrontare problematiche dipendenti da scelte fatte da altri, con l’unico conseguente risultato dell’aumento, a carico dei CCS, delle sostituzioni del personale “rimpiazzi” sul territorio, determinando solo un altro disagio ad una qualifica (CS) già molto penalizzata, per le carenze preesistenti ed altre determinate da gestioni e scelte sbagliate e cosa ancora più grave, il disagio delle sostituzioni, grava sempre sugli stessi.
Pertanto per ridurre i rischi che si corrono durante lo svolgimento dell’attività operativa, e per garantire un’efficiente svolgimento dell’attività di soccorso, credo sia giunto il momento di chiarire tutte le tematiche esposte, iniziando con il produrre una maggiore attenzione nei confronti della qualifica CS, essendo questa di fondamentale importanza nella copertura del dispositivo di soccorso giornaliero, in quanto è vero che il ruolo di operatore di sala operativa è importante, ma non bisogna dimenticare che senza il capo partenza, la squadra non è operativa e quindi non può svolgere gli interventi segnalati dalla sala operativa, quindi prima di fare determinate scelte, sarebbe bene ponderarle adeguatamente.
Volevo pubblicarla nel tuo Blog, ma non ci sono riuscito, quindi con la speranza che la cosa possa interessarti, ti saluto affettuosamente.

martedì 3 gennaio 2012

IL ODNAMOC DI NAPOLI

Il Comando di Napoli sottosopra, sempre più nel baratro dell'incapacità gestionale grazie alla superficiale indifferenza dirigenziale relativa a problemi correlati al soccorso tecnico ed al personale operativo; infinocchiati da giovani dipendenti rampanti che hanno agevolato sistemi informatici paralleli al mostro ministeriale pieno di pecche, per poi portare via la "chiave" impedendo al Comando il corretto funzionamento e costringendo le centinaia di lavoratori a particolari peripezie anche per segnalare la presenza o la malattia, per non parlare di vigilanza etc.
Comandanti dai  "super poteri" messi in ginocchio da un impiegatuccio(a). 
Nelle mani di chi siamo finiti, bravi a demolire, con la scusa di ricostruire.
In verità, pensiero personale su cui invito alla riflessione, in questi giorni mi chiedevo quale metro di valutazione si usa per i dirigenti del Corpo, mentre un Questore è valutabile per il proprio operato che porta determinati frutti grazie alle direttive di quest'ultimo, un nostro Comandante è valutato per il lavoro svolto dal personale a prescindere dagli indirizzi dello stesso; in sintesi: visto che noi siamo quelli che producono senza che sia il dirigente a determinare le vie della produzione (un nostro intervento avviene per caso e non perché il capo ci dice di fare più verbali o più o meno arresti), a che servono i dirigenti nel soccorso?
Io dividerei il soccorso dalla prevenzione come fanno in tanti Paesi, in primis gli USA.
Ora, a parte le riflessioni, la UIL VVF Napoli è stanca del confronto con una controparte che ritiene, le prove sono evidenti, incapace. Domani chiederemo con forza che sia attivata una procedura informatica parallela nel più breve tempo possibile, a proposito, la riunione di domani verte su variazioni agli incarichi dei funzionari, come dicevo, il Comando crolla ed il solerte e capace dirigente pensa a muovere i suoi tecnici, chi se ne frega se i lavoratori hanno qualche problema, basta che la prevenzione incendi torni ai tempi di una volta.
Intanto si presentano le prime difficoltà dovute ai tagli ai discontinui che determineranno la fine della cosiddetta squadra lavori e le conseguenze si faranno certo sentire e meno richiami in generale, per parte nostra abbiamo ribadito che si dovrà evitare di penalizzare le sedi operative.