lunedì 28 novembre 2011

VIA AL CORSO CCS

12 DICEMBRE P.V. - Inizia il corso di formazione per i vincitori del concorso 40% 2008.
Da parte nostra i complimenti, gli auguri a fine corso, ai futuri CCS:
Pasquale, Raffaele, Domenico, Simeone, Alessandro, Gaetano e Ciro.

lunedì 21 novembre 2011

SI RIPARTE .... SENZA META

Non illudetevi, il fermo biologico continua, non c'è traccia di Comandante; il mio scetticismo si trasforma in pessimismo. E' il Comando del precariato e non solo per ciò che concerne il personale volontario; la precarietà è visibile ovunque, ormai anche il "pensiero" è precario.
Il Sindacato perlomeno limita i danni ed esorta l'Amministrazione (quando c'è), a farsi carico delle tante storture esistenti. Ancora assenza quindi; riprendo con i post giusto per segnalare che finalmente i CCS 40% 2008 hanno scelto; intanto per i colleghi sostituzioni a go go, va be, il primo passo è fatto ora speriamo che si sbrighino .....

venerdì 11 novembre 2011

FERMO BIOLOGICO

Cosa scrivere? Il Comandante è in congedo ordinario, il Vice non è il Comandante però anche se fosse non è che poi .....; il Direttore? No! Quello è troppo, ma non nel senso che è troppo mahhhh, è proprio come pensate, è troppo bahhhh.
............... Meglio il fermo biologico ......................... godiamocelo.
Però, ripensandoci.
Tale soluzione si attua per consentire la ripopolazione corretta delle specie.
Non è che proiettata sul Comando rischiamo la ripopolazione delle stronzate?

p.s. - perdonatemi, forse la prima vittima sono io.

lunedì 7 novembre 2011

CHIAREZZA SUL COMPARTO SICUREZZA

Interrogazione parlamentare POLI BORTONE - Al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione - Premesso che, per quanto risulta all'interrogante: - il dibattito sulla collocazione compartimentale del personale del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco ha caratterizzato la discussione politico-sindacale di questi ultimi anni; occorre tuttavia evidenziare come tale materia sia stata oggetto di equivoci e di grossolani errori, fondamentalmente riconducibili all'incapacità di cogliere la sostanziale differenza tra comparti ed ordinamenti, ma soprattutto di non aver colto la sostanziale dicotomia tra comparto sicurezza e l'articolo 16 della legge n. 121 del 1981, rubricato "Forze di polizia"; - un comparto di negoziazione può essere definito come l'ambito di contrattazione di particolari realtà lavorative che, ravvisando necessità aggregative di realtà talora diverse tra loro, ovvero non necessariamente accomunate da fattori riconducibili a caratteristiche ordinamentali, prevedono procedure negoziali comuni anche al solo fine di ottenere una maggiore forza rappresentativa. Può essere un esempio in tal senso lo stesso Corpo nazionale dei Vigili del fuoco che, prima della legge delega n. 252 del 2004, rientrava nel "comparto aziendale", in cui si trovavano a coesistere realtà ordinamentali sostanzialmente differenti tra loro. Analogamente, le Forze armate che non sono individuate quali Forze di polizia sono comunque ricomprese nel "comparto sicurezza" insieme alle Forze di polizia, nonostante le finalità istituzionali ed ordinamentali sostanzialmente differenti che rispettivamente caratterizzano Forze armate e Forze dell'ordine; - un altro problema frequentemente emerso nel corso della trattazione della materia è il non aver colto la sostanziale dicotomia tra il comparto sicurezza e l'articolo 16 della legge n. 121 del 1981, il primo afferente alla sola sfera della contrattazione negoziale, ovvero delle regole comuni nelle procedure per disciplinare i contenuti del rapporto di impiego, il secondo direttamente correlato all'aspetto ordinamentale, con l'individuazione in tal senso dei Corpi dello Stato, che vengono considerati appartenenti alle Forze di polizia, al fine di essere coordinati dall'amministrazione di pubblica sicurezza per il raggiungimento delle proprie finalità istituzionali di ordine e sicurezza pubblica (da cui la scelta del Governo in carica di non inserire i Vigili del fuoco nel citato articolo, preservandolo dalle necessarie modifiche dell'ordinamento e quindi delle competenze, ovvero da confusioni ordinamentali che inevitabilmente ne scaturirebbero); - quanto evidenziato ha impedito che venisse accolta la pressante richiesta, che giunge dal personale appartenente al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, di accedere al "comparto sicurezza" attraverso l'inserimento nel procedimento negoziale delle Forze armate e delle Forze dell'ordine, ovvero nel decreto legislativo n. 195 del 1995 con il quale nasce e viene disciplinato il comparto sicurezza, nel quale sono ovviamente contenute le procedure comuni per la disciplina del rapporto d'impiego del personale e che non determina modifiche, sovrapposizioni o confusioni ordinamentali o delle competenze istituzionali, - si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga di attivarsi per ridurre i comparti di negoziazione con correlativa riduzione delle risorse necessarie, mediante l'inserimento del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco nel comparto sicurezza, con un'unica procedura negoziale comune a Forze armate, Forze di polizia ad ordinamento sia civile che militare e Vigili del fuoco, mediante l'inserimento di questi ultimi nelle procedure per la disciplina dei contenuti del rapporto d'impiego di cui al decreto legislativo n. 195 del 1995 istitutivo del comparto sicurezza, provvedendo al contempo (nonostante il principio dell'equiparazione e dell'omogeneità del trattamento economico previsto dal citato decreto legislativo) a rassicurare i Vigili del fuoco attraverso una previsione normativa di progressiva equiparazione del trattamento economico del personale del Corpo nazionale a quello degli altri Corpi dello Stato, ad ulteriore conferma del percorso in tal senso già avviato. (4-06192
Roma, 3 novembre 2011

sabato 5 novembre 2011

NAZIONALE

Coordinamento Nazionale 
Roma, 28 ottobre 2011 
Prot. n. 268/11 
Al Presidente del Consiglio dei Ministri 
On. Silvio Berlusconi 
Al Ministro dell’Interno 
On. Roberto Maroni 
Al Ministro per la Pubblica Amministrazione ed Innovazione 
On. Renato Brunetta 
A Tutti i Gruppi Parlamentari di Camera e Senato 
Al Sottosegretario di Stato all’Interno  
Sen. Guido Viceconte 
Al Capo Dipartimento VVFSPDC 
Pref. Francesco Paolo Tronca 
Al Capo del Corpo Nazionale VVF 
Ing. Alfio Pini 
Egregi, 
il Corpo Nazionale Vigili del Fuoco, nel suo decorso storico degli ultimi anni,  ha subito un  costante processo di emarginazione dalla logica degli investimenti, in termini sia di risorse finanziarie che umane.  La disponibilità di tali risorse è stata scarsa ed instabile determinando un condizionamento delle logiche funzionali che, senza una decisa e concreta inversione di tendenza, andrà, in breve tempo, a paralizzare l’attività istituzionale del Corpo Nazionale, con la conseguente impossibilità di far fronte con ogni mezzo alla tutela della pubblica e privata incolumità. 
Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è stato così spinto a misurarsi con dinamiche che non gli appartengono, assolutamente incompatibili, che lo hanno messo a confronto con l’indifferenza politico-istituzionale che,  con una disarmante semplificazione della realtà, trova giustificazione con la scusa delle risorse insufficienti.  
La UIL PA VV.F. è consapevole del particolare momento storico ma, al contempo, chiede se il problema sia davvero quello delle risorse insufficienti o in realtà si tratti di come queste risorse vengono impiegate e di quelli che sono davvero gli obiettivi per i quali queste risorse vengono impiegate.  
Analoghe dinamiche, mosse dall’interno, ci impongono un’attenta riflessione su  quale sia l’obiettivo reale delle nostra classe dirigente, ovvero se la matrice funzionale sia riconducibile  a finalità di salvaguardia della funzionalità del Corpo Nazionale o, al contrario, ad atteggiamenti di totale accondiscendenza verso una superiore volontà politica.                   
Riteniamo a tal riguardo che l’Amministrazione abbia esaurito qualsiasi  capacità  di  mediazione tra gli interessi del Corpo Nazionale e quelli della politica, circostanza dalla quale emerge dirompente l’incapacità di interrelazione non solo effettiva, ma anche dialettica, con le organizzazioni sindacali, scivolando nell’assoluta incapacità di operare una selezione degli interessi, che sia funzionale al Corpo Nazionale  e che consenta di affrontare le impellenti necessità che, al contrario, non vengono nemmeno lontanamente programmate, divenendo correa dello stato di abbandono in cui riversa il Corpo Nazionale Vigili del Fuoco. 
Ed è proprio a proposito di incapacità di programmare le impellenti necessità e di progressiva ed inesorabile emarginazione che occorre porre l’attenzione sul mancato avvio della previdenza complementare a seguito della cosiddetta riforma Dini che segnò il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo privando i Vigili del Fuoco di tutti gli strumenti necessari atti ad assicurare i livelli minimi di copertura previdenziale, già fortemente compromessi dalla revisione triennale dei coefficienti di trasformazione in rendita, che incidono sul calcolo della pensione, disattendendo così una tappa fondamentale del citato percorso di riforma, rappresentato appunto dalla previdenza complementare.  
Istituzioni ed amministrazione non sono state, a tutt’oggi, in grado di fornirci informazioni circa lo status evolutivo di una tanto delicata questione, cosa che ci convince della  mancata programmazione di qualsiasi intervento; nonostante questa condizione di assoluta deficienza di idonei strumenti di garanzia previdenziale, si è perseverato nella più assoluta indifferenza dal punto di vista della soluzione anche programmatica delle reali necessità, ma rendendo al contempo degno di particolare attenzione il personale Vigili del Fuoco nel momento in cui vengono decisi tagli e meccanismi di blocco delle retribuzioni. 
Scarsità delle risorse, instabilità programmatica e continui tagli, hanno inciso negativamente sul futuro dell’Opera Nazionale, già a partire dai provvedimenti disposti dal DLgs 139/2006 che hanno disposto la mancata erogazione delle sovvenzioni annuali del Ministero dell’Interno. 
La finanziaria 2008 ha invece determinato una  drastica riduzione della quota destinata all’Opera, proveniente dai servizi a pagamento, introducendo il divieto di assegnazione delle entrate all’Opera Nazionale, istituendo appositi fondi da ripartire con decreto ministeriale, così mentre in passato le somme venivano versate direttamente alla fondazione, adesso transitano presso un fondo del Ministero dell’Interno per essere successivamente riassegnato con decreto ministeriale,  meccanismo che ha determinato una ulteriore decurtazione, in quanto nel fondo insistono altri organismi di protezione sociale appartenenti al Ministero dell’Interno, circostanza che non consente di ottenere reali garanzie di riassegnazione. 
Quanto sopra ha determinato una riduzione della copertura assicurativa per tutto il personale, una riduzione dell’ammontare dei contributi periodici erogati alle famiglie dei Vigili del Fuoco con gravi problemi sanitari, drastica riduzione dei contributi straordinari sanitari, azzeramento degli interventi assistenziali socio familiari. La necessaria proposta emendativa al fine di arginare gli effetti negativi di questo status degenerativo, non è mai giunta al Governo, al contrario invece di quanto accaduto con la legge di stabilità per il 2012, nella quale si sta maldestramente tentando di porre rimedio ad un reiterato abuso dell’impiego della componente volontaria, tentando di far scomparire mediante l’articolo 4 comma 11 della legge in oggetto, il carattere di particolarità del richiamo, rendendo così possibile l’impiego del personale volontario anche in condizioni di 
ordinarietà; tentando di apportare modifiche all’articolo 10 del Decreto Legislativo 368/2001 che disciplina i contratti a tempo determinato, mediante il comma 12 del citato articolo 4; attraverso la riduzione del numero dei richiami del personale volontario, senza aver propedeuticamente colmato la pregressa carenza di organico. Certamente se tanta solerzia fosse stata impiegata nella risoluzione delle problematiche reali del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco, sicuramente non saremmo giunti alla quasi totale paralisi delle attività istituzionali. 
Analoghe considerazioni sono valide per le progressioni verticali, nel cui contesto, l’elefantiaca inefficienza della nostra amministrazione ha praticamente congelato le aspettative di progressione verticale del personale Vigilfuoco, già statisticamente penalizzato, riscontrando una percentuale negativa nelle progressioni rispetto agli  altri Corpi dello Stato.  A riguardo, il solo blocco del concorso straordinario a 334 Ispettori antincendio previsto dall’art. 153, comma 2, del decreto legislativo 217/2005, se analizzato con i riflessi ai mancati conseguenti passaggi di qualifica a Capo squadra e Capo reparto, ha prodotto un risparmio all’Amministrazione, su fondi già stanziati, di circa 7 milioni di euro.  Se sommiamo queste risorse a quelle risparmiate per effetto dei notevoli ritardi accumulati sulle ordinarie procedure concorsuali a Capo Squadra e Capo Reparto la cifra risulta sensibilmente più elevata.   Chiediamo allora se con tali risorse non poteva effettivamente operarsi qualche modifica ordinamentale tra quelle già concordate tra OO.SS. e Amministrazione nei precedenti e numerosi tavoli di confronto, quale, ad esempio quella relativa all’art. 16 del D.Lgs 217/2005 che prevedeva, proprio in virtù del ruolo unico, un passaggio a ruolo aperto, invece che a concorso, dalla qualifica di Capo squadra esperto alla qualifica di Capo reparto. Tale modifica era resa possibile anche dal risparmio economico conseguente all’abolizione delle procedure concorsuali. Pertanto 
attendiamo dall’Amministrazione segnali importanti, supportati poi dal Governo, relativamente a tali richieste smentendo così, quanto ormai è opinione diffusa tra i Vigili del Fuoco, e cioè che l’Amministrazione ami i Vigili del fuoco solo perché permette ai vertici di fare bella figura con poca spesa.  
Coordinatore Generale
Alessandro Lupo

giovedì 3 novembre 2011

GIGGINO E L'EMERGENZA ?!

"Nell'ambito delle attività di protezione civile programmate dalla Prefettura di Benevento, il Prefetto Michele Mazza d'intesa con il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco, Ing. Serafino Vassalli, ha organizzato per il giorno 28 ottobre 2011 un'esercitazione per testare con la Direzione Regionale VV.F. Campania, l'applicazione della Circolare n. EM-01/2011, relativa al Piano di Colonna Mobile Nazionale". 
Quanto sopra è uno stralcio della notizia pubblicata sul sito vigilfuoco.it relativa all'esercitazione che ha visto partecipare anche il Comando di Napoli, il servizio enfatizza le procedure e fa sembrare paradisiaca la situazione dell'allertamento ed impiego delle colonne mobili della regione, di conseguenza anche di quella partenopea.
<Pronto, Carmine, mi senti? Cià sò Giggino, sient stamme a fà benzin però a scheda carburanti nun tene e'sold ncopp. Ma chiste sò proprie sciem>.
Chissà a quali scemi si riferisse. Ovviamente il dialogo accennava ad altre storture, il funzionario che non è partito come prevedono le disposizioni (a noi il consiglio di disciplina ... e a loro?), una sede VVF che invita i colleghi ad andare altrove per le necessità di rifornimento, il vitto, etc. etc. 
Giusto per ridere, si fa per dire, la scheda carburante era, è, quella in dotazione al Comandante che non deve sapere se è carica o no ma qualcuno, per lui, dovrebbe quantomeno preoccuparsene onde evitare figure di m.... pubbliche. Si parte senza anticipo missione, vabbè il momento economico è tragico, senza vitto emergenziale, vabbè si stanno attrezzando, vabbè vabbè vabbè, tanti va bene ma, per dirla alla Totò, ogni limite ha una pazienza; al posto dei vabbè ci vogliono i vaffa........
Solo chiacchiere e distintivo, parafrasando De Niro, questo mi sembrano i vertici politici del Corpo; speriamo che presto si riesca nell'attuazione piena della EM1/2011 in modo da cogliere quelle prospettive di miglioramento dei livelli di sicurezza sempre auspicati dal personale.  Un grosso dubbio resta: ma le nuove direttive in materia le conoscono tutti?
Giggino ha anche riferito che dopo qualche perplessità iniziale sono stati sistemati in modo egregio al Comando di La Spezia dove hanno trovato disponibilità e cordialità dai colleghi e dall'organizzazione spezzina.

martedì 1 novembre 2011

A' LIVELLA (Totò)

Ogn'anno,il due novembre,c'é l'usanza per i defunti andare al Cimitero.
Ognuno ll'adda fà chesta crianza; ognuno adda tené chistu penziero.
Ogn'anno,puntualmente,in questo giorno, di questa triste e mesta ricorrenza, anch'io ci vado,e con dei fiori adorno
il loculo marmoreo 'e zi' Vicenza.
St'anno m'é capitato 'navventura... dopo di aver compiuto il triste omaggio.
Madonna! si ce penzo,e che paura!, ma po' facette un'anema e curaggio.
'O fatto è chisto,statemi a sentire: s'avvicinava ll'ora d'à chiusura: io,tomo tomo,stavo per uscire buttando un occhio a qualche sepoltura.
"Qui dorme in pace il nobile marchese signore di Rovigo e di Belluno ardimentoso eroe di mille imprese morto l'11 maggio del'31"
'O stemma cu 'a curona 'ncoppa a tutto... ...sotto 'na croce fatta 'e lampadine; tre mazze 'e rose cu 'na lista 'e lutto:
cannele,cannelotte e sei lumine.
Proprio azzeccata 'a tomba 'e stu signore nce stava 'n 'ata tomba piccerella, abbandunata,senza manco un fiore;
pe' segno,sulamente 'na crucella.
E ncoppa 'a croce appena se liggeva: "Esposito Gennaro - netturbino": guardannola,che ppena me faceva stu muorto senza manco nu lumino!
Questa è la vita! 'ncapo a me penzavo... chi ha avuto tanto e chi nun ave niente!
Stu povero maronna s'aspettava ca pur all'atu munno era pezzente?
Mentre fantasticavo stu penziero, s'era ggià fatta quase mezanotte, e i'rimanette 'nchiuso priggiuniero,
muorto 'e paura...nnanze 'e cannelotte.
Tutto a 'nu tratto,che veco 'a luntano? Ddoje ombre avvicenarse 'a parte mia... Penzaje:stu fatto a me mme pare strano...
Stongo scetato...dormo,o è fantasia? Ate che fantasia;era 'o Marchese: c'o' tubbo,'a caramella e c'o' pastrano;
chill'ato apriesso a isso un brutto arnese; tutto fetente e cu 'nascopa mmano.
E chillo certamente è don Gennaro... 'omuorto puveriello...'o scupatore.
'Int 'a stu fatto i' nun ce veco chiaro: so' muorte e se ritirano a chest'ora?
Putevano sta' 'a me quase 'nu palmo, quanno 'o Marchese se fermaje 'e botto, s'avota e tomo tomo..calmo calmo,
dicette a don Gennaro:"Giovanotto! Da Voi vorrei saper,vile carogna, con quale ardire e come avete osato di farvi seppellir,per mia vergogna, accanto a me che sono blasonato!
La casta è casta e va,si,rispettata, ma Voi perdeste il senso e la misura; la Vostra salma andava,si,inumata; ma seppellita nella spazzatura! Ancora oltre sopportar non posso la Vostra vicinanza puzzolente, fa d'uopo,quindi,che cerchiate un fosso
tra i vostri pari,tra la vostra gente"
"Signor Marchese,nun è colpa mia, i'nun v'avesse fatto chistu tuorto mia moglie è stata a ffa' sta fesseria, i' che putevo fa' si ero muorto?
Si fosse vivo ve farrei cuntento, pigliasse 'a casciulella cu 'e qquatt'osse e proprio mo,obbj'...'nd'a stu mumento mme ne trasesse dinto a n'ata fossa".
"E cosa aspetti,oh turpe malcreato, che l'ira mia raggiunga l'eccedenza? Se io non fossi stato un titolato avrei già dato piglio alla violenza!"
"Famme vedé..-piglia sta violenza... 'A verità,Marché,mme so' scucciato 'e te senti;e si perdo 'a pacienza, mme scordo ca so' muorto e so mazzate!...
Ma chi te cride d'essere...nu ddio? Ccà dinto,'o vvuo capi,ca simmo eguale?... ...Muorto si'tu e muorto so' pur'io; ognuno comme a 'na'ato é tale e quale".
"Lurido porco!...Come ti permetti paragonarti a me ch'ebbi natali illustri,nobilissimi e perfetti, da fare invidia a Principi Reali?".
"Tu qua' Natale...Pasca e Ppifania!!! T''o vvuo' mettere 'ncapo...'int'a cervella  che staje malato ancora e' fantasia?...
'A morte 'o ssaje ched''e?...è una livella. 'Nu rre,'nu maggistrato,'nu grand'ommo, trasenno stu canciello ha fatt'o punto
c'ha perzo tutto,'a vita e pure 'o nomme: tu nu t'hè fatto ancora chistu cunto? Perciò,stamme a ssenti...nun fa''o restivo,
suppuorteme vicino-che te 'mporta? Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive: nuje simmo serie...appartenimmo à morte!"